La vita ai tempi del Coronavirus: diario di una epidemia

No, questa volta non raccontiamo un viaggio. Questa volta non viviamo una esperienza in giro per il mondo, ma tra le mura di casa nostra. Un viaggio fatto di paure, di incertezze, di notizie che si rincorrono e cambiano continuamente. Sono i giorni dell’epidemia di Coronavirus, qualcuno la chiama pandemia Covid 19.



Breve storia del Coronavirus COVID 19

Era novembre dello scorso anno, quando iniziavano ad arrivare le prime flebili notizie dalla Cina di ricoveri in ospedale per una nuova forma di influenza che colpiva le vie respiratorie. Di probabile origine animale, il Coronavirus muta continuamente per adattarsi al sistema immunitario della persona infetta. Dagli studi effettuati fino ad oggi, il virus risulta essere meno pericoloso, anche se più contagioso, di altri già studiati in passato, in quanto la trasmissione avviene sicuramente attraverso le goccioline respiratorie che si emettono attraverso tosse e starnuti, e molto probabilmente (ma non certo) toccando superfici infette per poi toccarsi occhi, naso e bocca. L’epidemia è scoppiata a Wuhan in Cina, e da si è velocemente propagata per l’intero globo, colpendo prima le regioni asiatiche, per poi esplodere in Europa, principalmente in Italia e Spagna. Oggi ci troviamo nel bel mezzo di una epidemia globale, una pandemia del nuovo millennio.

Il virus arriva in Italia

Inizialmente in Italia non ce ne siamo resi conto, la cosa non destava particolare preoccupazione. Le notizie si rincorrevano veloci e incomplete, non sapevamo ancora cosa fosse di preciso questo virus.Si esorcizzava la paura uscendo, frequentando luoghi pubblici con aperitivi e party, e anche personaggi in vista si selfiezzavano consigliando di mantenere la calma perché non c’era alcun pericolo. Ma la storia non è andata proprio così. Il 30 Gennaio 2020 in Italia scoppia il primo caso di infezione da COVID-19, precisamente due turisti cinesi in visita a Roma, seguito dai 19 casi pochi giorni dopo in Lombardia, che diventerà la Regione italiana maggiormente colpita dall’epidemia.

Scatta l’emergenza nazionale

Oggi, dopo sei giorni dalla diretta nazionale del premier Conte, in Italia si contano quasi 18000 contagiati, circa 1500 guariti e 1300 decessi, con 100000 tamponi effettuati, il secondo Paese al Mondo per numero di casi di contagio. I quattro decreti emanati hanno definito le basi per gestire la pandemia ed evitare il contagio: quarantena obbligatoria per le persone che hanno avuto contatti con persone positive all’infezione o nelle aree a rischio, sospensione delle manifestazioni pubbliche, chiusura delle attività commerciali di non pubblica utilità, delle scuole, dei luoghi di aggregazione come chiese, palestre, parchi, musei, cinema e teatri. Molti voli sono stati cancellati, e dalle aree focolaio non è possibile entrare o uscire. Con il Decreto dell’11 Marzo è stata definitivamente dichiarato lo stato di pandemia in Italia, vietando la circolazione dei cittadini se non per reali esigenze (lavoro, acquisto di generi alimentali, medicine, dispositivi di protezione e igienizzanti). 

Diario di viaggio durante i giorni del Coronavirus

Ed eccoci qui, da Domenica 8 Marzo chiusi in casa, se non per andare a lavoro (eh sì, lavoriamo in una di quelle categorie per le quali non è stato possibile sospendere le attività). Non è facile limitarsi in modo così restrittivo, e soprattutto repentino, ma bisogna mantenere la calma ed organizzarsi. In questa ultima settimana abbiamo potuto osservare come le abitudini delle persone siano radicalmente cambiate, sia aumentato il senso di ansia, paura, smarrimento e agitazione delle poche anime che si incrociano per strada o al supermercato, ma allo stesso tempo la forte mancanza di rispetto delle regole emanate dalle Autorità dovute soprattutto ad una bassa cultura di base. Non poche le scene di forte stress nelle attività commerciali ancora aperte, dove un ultimo pacco di farina, o il mancato rispetto della distanza di sicurezza, degenera quasi in rissa. Tutto molto surreale, quasi come in uno di quei film a cui siamo abituati, dove il solito virus sfuggito da un laboratorio segreto ha trasformato parte dell’umanità in qualcosa di mostruoso. E la gente si guarda con sospetto, tutti siamo potenziali untori, quasi un nemico da tenere a distanza. Indossiamo mascherine più o meno utili, alcune fatte con materiali di emergenza viste su Youtube. Abbiamo svuotato le farmacie di gel disinfettanti per le mani e guanti monouso, abbiamo riempito frigoriferi e ripostigli di cibo e generi di prima necessità, carta igienica e bottiglie d’acqua in plastica. Abbiamo iniziato a cantare tutti insieme fuori ai balconi per sentirci più uniti, per sentire meno il peso dell’emergenza, senza renderci conto che è solo la paura del pericolo imminente che ci fa sentire più uniti: chissà se alla fine di tutto questo sentiremo la stessa fratellanza per risolvere i problemi del Mondo che fin’ora ci sono scivolati addosso. Chissà se canteremo di nuovo tutti insieme per difendere la Terra dall’inquinamento, dalle mafie, dalle guerre e dalla povertà.

Tenersi informati sull’epidemia di Coronavirus

Sono molte le risorse online, e i programmi televisivi tramite cui aggiornarsi riguardo l’epidemia di Covid-19. Ovviamente, i dati possono essere contrastanti tra loro, con fughe di notizie più o meno precise e affidabili. I social, poi, sono diventati un jukeboxe dove ognuno formula la sua particolare teoria, spesso senza alcun fondamento o come risultato di una delle tante catene che invadono le nostre timeline. Diventa importante, quindi, prestare attenzione a quello che si legge, evitando di cadere nella trappola degli isterismi di massa.
Noi, tutti i giorni ci teniamo informati con telegiornali e varie testate online, spesso comparando i dati per cercare di capirci un po’ di più, oppure utilizzando il sito Covidvisualizer che in tempo reale fornisce i dati di contagi attivi, decessi (purtroppo) e ricoveri, 

 

Noi siamo qui in questo momento a scrivere il diario di una epidemia, questa volta un viaggio che non ci porta lontano da casa, ma dentro noi stessi. Aggiorneremo questo diario fino a quando l’epidemia non sarà terminata, sperando di poter presto scrivere di nuovo dei nostri viaggi in giro per il mondo. Ne stiamo approfittando per leggere, guardare un po’ di documentari e vecchi film, mettere a posto le cose accatastate lì sempre in attesa: magari questo vivere un po’ più lentamente ci farà bene. Cerchiamo di vedere la cosa da un’altra prospettiva, captandone le sfumature. Sì, perché la vita è fatta di sfumature, anche in questi momenti.
State a casa, non uscite, pensate alla vostra salute e a quella dei vostri cari. Ritornerà il tempo in cui potremo viaggiare e stare insieme.

 

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