La leggenda del Diavolo di Mergellina

Sì bella e ‘nfame comme ‘o riavule ‘e Mergellina” ovvero “Sei bella e infame come il Diavolo di Mergellina” è il proverbio napoletano che indica una bellezza femminile oltre ogni immaginazione, quasi soprannaturale.
Spesso le nostre città nascondono piccole realtà storiche e artistiche forse troppo poco conosciute, ma che meritano sicuramente di essere scoperte ed avere più visibilità. Sono delle vere e proprie perle che ci vengono regalate dal passato, e sarebbe un peccato non godersele. Questa volta ci troviamo a Napoli, ed è proprio il caso della piccola chiesa di Santa Maria del Parto a Mergellina, una piccola chiesa monumentale incastonata nella roccia, al cui interno potrai trovare un dipinto del 1500 molto, ma molto particolare.
Ma da dove nasce la leggenda del Diavolo di Mergellina? Andiamo indietro nel tempo, fino alla prima metà del 1500, periodo in cui il sacro ed il profano erano divisi da una linea sottilissima.

Chiesa Santa Maria del Parto a Mergellina quartiere Chiaia

.

Guarda il video del Diavolo di Mergellina su Instagram.

La leggenda del Diavolo di Mergellina

La leggenda narra di una bellissima e conturbante nobildonna napoletana, Vittoria D’Avalos, che desiderava follemente il bel vescovo irpino Diomede Carafa. Nonostante l’affascinante donna avesse numerosi pretendenti, perse la ragione proprio per l’uomo che non avrebbe mai potuto avere, un uomo di Dio. Le sue avances divennero sempre più insistenti ed esplicite, e le sue lusinghe diaboliche la rendevano intenzionata a conquistarlo ad ogni costo: si rivolse alla magia convocando l’Alemanna, una strega che creò per la nobildonna un elisir d’amore. Vittoria versò l’elisir su delle frittelle dolci da offrire ai poveri ed il vescovo, grato del gesto di carità cristiana, volle saggiare per primo tale dono. L’uomo di chiesa fu così preda di tentazioni carnali sempre più forti verso l’ammaliatrice, e solo la sua fede in Dio e il suo voto di castità gli permisero di resistere alla tentazione divenuta ormai ossessione. Conscio di essere vittima di un sortilegio, convocò un esorcista che, dopo aver effettuato le preghiere per liberare il vescovo dal maleficio, gli consigliò di convocare un artista che raffigurasse in un opera pittorica, utilizzando colori impastati con un balsamo contro le fatture, l’Arcangelo Michele, il guerriero di Dio, con il volo di Carafa, ed il Diavolo con quello di Donna Vittoria, e che lo stesso dipinto fosse benedetto con acqua santa ed esposto in un luogo sacro. Fu così che il bel vescovo riuscì a  liberarsi da vincolo demoniaco e scacciare definitivamente via la tentazione.
La leggenda é citata anche da Benedetto Croce nel suo Storie e leggende napoletane, e in Leggende napoletane di Matilde Serao in cui  Donna Isabella, sedotta e poi abbandonata dal giovane Carafa, sposerà un altro uomo, lasciando il vescovo nella disperazione più assoluta. Solo con la realizzazione del quadro riuscirà a dimenticare quell’amore impossibile, e da qui nasce il detto “Sì bella e ‘nfame comme ‘o riavule ‘e Mergellina”.



Arte sacra: San Michele scaccia il demonio

Il dipinto di San Michele che scaccia il demonio, meglio conosciuto come Il Diavolo di Mergellina, fu realizzato dal pittore Leonardo Grazia da Pistoia nel 1542. L’opera ha davvero caratteristiche insolite per la pittura dell’epoca: un Arcangelo Michele in armatura azzurra e ali colorate che con la lancia trafigge il demone mentre lo calpesta con i piedi. Lo sguardo del Santo è rivolto in basso verso il basso, quasi a compassione. Il diavolo ha le sembianze di un drago a più code, con ali rosse e nere e la testa di una donna, dal cui ventre emerge un volto demoniaco. Lo sguardo della donna-drago è rivolto verso San Michele, e la bocca accenna un sorriso. La roccia su cui è poggiato il demonio riporta la frase “Et fecit victoriam halleluia” ad indicare la vittoria del bene sul male, e la parola “victoriam” è un chiaro rimando al nome della diabolica seduttrice.

Chiesa Santa Maria del Parto a Napoli

La chiesa di Santa Maria del Parto a Mergellina

La chiesa di Santa Maria del Parto a Mergellina è un piccolo gioiello incastonato tra le rocce, ad un livello sopraelevato rispetto la strada. Fu eretta nel 1525 per volontà del celebre poeta napoletano Jacopo Sannazzaro. Le tre rampe di scale che portano all’ingresso della chiesa si inerpicano intorno ad un edifico di color rosso e portano ad una terrazza che si affaccia con uno spettacolare panorama sul golfo di Napoli con il Vesuvio sullo sfondo.
La chiesa ha dimensioni modeste, ed oltre al famoso quadro che ha dato vita alla leggenda ed al proverbio napoletano, alle spalle dell’altare maggiore conserva il sepolcro del Sannazzaro, un monumento funerario caratterizzato da elementi pagani e dalla totale assenza di quelli cristiani, in cui si può notare l’influsso artistico di Michelangelo. Opposto all’altare, in cima alla porta di ingresso, c’è un antico organo a canne.

Chiesa Santa Maria del Parto a Mergellina Napoli

Dove si trova la chiesa

La chiesa di Santa Maria del Parto a Mergellina si trova a Napoli nel quartiere di Chiaia in via Mergellina. La puoi riconoscere facilmente dalle mura rosso intenso della struttura su cui poggia. L’ingresso è gratuito e la chiesa è aperta tutti i giorni dalle 7:30 alle 12:00 e dalle 17:00 alle 19:30. Ovviamente, per godersi appieno a la visita è consigliabile evitare gli orari  pomeriggio. Con pochi euro è possibile acquistare una piccola guida che racconta la storia della chiesa, per contribuire alla conservazione del patrimonio artistico italiano.

 

Con la leggenda del Diavolo di Mergellina ci siamo addentrati in una storia di diavoli, passioni, sortilegi e pozioni d’amore. Napoli nasconde mille leggende e altrettanti misteri, e spesso ci mettiamo a caccia di essi. Se ami le storie di diavoli, allora puoi leggere i nostri articoli sul Museo del Diavolo in Lituania e sulla leggenda del fiordo di Furore.

 

Vedi anche...